06giu2015

STORIA DI UN AMORE

STORIA DI UN AMORE

Illustrazione di Efrem Barrotta


L'accettazione della propria fragilità e della morte dona all'uomo quella consapevolezza e sicurezza che prima, travolto dall'impressione delle cose, egli ignorava. La fragilità non significa nullità: anche le cose più umili acquistano valore perché dall'uomo vivificate.
La sua voce, oh, la sua voce soave mi scioglie l'anima, mi toglie via qualunque incertezza, qualunque possibile angoscia. La sua voce: un canto che si smarrisce nel più dolce dei sogni. I suoi capelli, tenere spighe di grano color oro con mille sfaccettature bionde che brillano al sole. E infine ciò che amavo più di lui: i suoi occhi, un mare tranquillo nel quale mi perdevo. Un'illusoria perfezione.
Era il mio nord, il mio sud, il mio est, il mio ovest, la mia settimana di lavoro e il mio giorno di festa, il mio meriggio, la mia notte, la mia parola, il mio canto... Era il mio tutto, il mio universo.
Mi scivolò dalle mani, scappato via come fugge un animale dal cacciatore, volato via come gli uccelli d'inverno. Sbagliai a pensare eterno quest'amore e solo ora me ne rendo conto.
Le stelle non servono più: spegnetele tutte, una a una; smontate il sole e imballate la luna; strappate le selve e scolate tutto il mare. Eliminate ogni suo ricordo. Il piacere è andato via e non potrà più tornare. Rimane solo il sapore amaro delle lacrime un vuoto interiore incolmabile; un vuoto infinito, un dolore nel petto che ad ogni suo ricordo si intensifica sempre di più come se il cuore stia per scoppiare.
Fuori è tutto cupo, tutto scuro; tutto è un suo ricordo che mi uccide dentro.
Un fumo di tabacco ha divorato l'aria, la stanza è un capitolo dell'inferno.
Ed eccomi, seduta, il cuore dentro una corazza dura. Mi cacci come un animale selvatico, fuggi via da me ma a me non importa: il tuo amore è un pesante macigno che incombe su di me ovunque possa fuggire.
Per te, per me altro mare non c'è che il tuo amore, altra tregua non esiste in questo mondo.
Altro sole non c'è che il tuo amore benché io non so dove o con chi tu sia. Se non fossi tornata da esso ci sarebbero altri suoni a riempirmi il cuore e non solo le mie urla strazianti e i miei gemiti. Dove sei? Non scappare da me. Non fuggire. Rimani qui, ad accarezzarmi i capelli come nelle notti d'estate. Sfiorami dolcemente le candide mani e sorridimi con quel tuo unico sorriso. Non andare via.
L'amore non è nel bollire più sodo, non è nell'esser bruciati come carbone ma in ciò che sorge dalle montagne nei petti sopra le giungle di capelli.
Amore significa correre in fondo al cortile e sino alla notte corvina con l'ascia lucente tagliare la legna, giocando con la propria forza. Amare è sciogliersi dalle lenzuola strappate dall'insonnia, gelosi di Copernico. Per noi l'amore non è paradiso terrestre, a noi l'amore annunzia ronzando che di nuovo è stato messo in marcia il motore raffreddato dal cuore.


AG
con Gio Batta Bucciol, Fernando Pessoa, Wystan Hugh Auden, Vladimir Majakovskj

Caterina Renna